L’albero di Giada è indubbiamente una delle principali piante da esterno, praticamente onnipresente in tantissimi ambiti e concetti abitativi nel nostro paese anche se è in realtà praticamente impossibile da non notare in altre regioni del mondo. Merito di una importante duttilità e resistenza anche a climi sensibilmente diversi da quelli “propri”, anche se la cura dell’Albero di Giada, pur essendo alla portata di tutti risulta essere molto spesso in grado di allungare la vita e permettere a questa pianta comunque resistente e dalla forte simbologia.
La cura dell’Albero di Giada non è difficile ma è importante seguire alcuni consigli se non delle vere e proprie linee guida.
Il contesto infatti deve essere sufficientemente adatto all’habitat dell’albero di Giada.
Conosci la cura dell’Albero di Giada? Ecco come mantenerlo sempre al meglio
La specie Crassula Ovata è adattiva, ed è una pianta sempreverde, condizione che rende possibile sviluppare una facile gestione di una specie dal comportamento arbustivo e tendenzialmente radicato ad essere durevole.
Bisogna considerare “da dove arriva” questa specie ossia dal Sudafrica, dove cresce oggi come in passato spontaneamente, ed è quindi una pianta abiuata ai climi aridi o comunque caldi.
In primo luogo è essenziale valutare l’esposizione, predilige diverse ore di sole al giorno, anche non troppo diretto (se possibile in condizioni di afa l’albero di Giada andrebbe spostato in un luogo meno soleggiato) seppur riesce a sopravvivere bene anche in condizioni più miti. Se abbiamo acquistato o avuto in dono un albero di giada dobbiamo provvedere dopo qualche giorno ad un rinvaso, scegliendo un terriccio anche di tipo “generico” ed un vaso largo e poco profondo, in quanto le radici tendono a svilupparsi in larghezza. Essenziale disporre sul fondo del vaso uno strato di sassi di piccole dimensione, ghiaia o sabbia, così da migliorare nettamente la capacità drenante della pianta che senza questo rimedio tende a trattenere troppa umidità, con la possibilità di far marcire le radici.
Ogni 3-4 mesi, tra la primavera e la fine dell’autunno può essere applicato un concime specifico per piante grasse, in quanto l’albero di Giada è effettivamente una pianta succulenta.
Le innaffiature non devono essere troppo frequenti, in particolare durante l’inverno, quando la pianta è meno attiva quindi ha meno bisogno di cure, bisogna però tenere d’occhio le foglie, se sono troppo “vuote” o tendono a cadere questo può evidenziare una mancanza di umidità o al contrario una quantità eccessiva della stessa.
In linea generale si può applicare il test del dito per capire se la pianta ha bisogno di acqua, inserire una falange nel terreno e se questo risulta essere secco, è il momento di procedere con una innaffiatura.